Casa editrice: Rizzoli
L LIBRO Dal luniversità alle cellule staminali, la battaglia di STATO e CHIESA per mettere in fuga i cervelli. Non solo siamo fra gli ultimi in Europa nelle materie scientifiche, ma quando riusciamo a formare un vero genio in genere gli mettiamo in mano una valigia e lo mandiamo a far del bene allestero. Perché in Italia la ricerca proprio non vuole funzionare? Per due motivi, entrambi ben radicati nella storia e nel costume nazionali. Da un lato scontiamo una cronica quanto inspiegabile paura della scienza e delle sue potenzialità, e dal caso Galileo alla battaglia contro lanalisi preimpianto degli embrioni molta responsabilità spetta alla Chiesa e al suo vizio di dettare legge in un Paese che pure si professa laico. Dallaltro lato ci si mette lo Stato che da destra a sinistra taglia i fondi alluniversità, spreca le scarse risorse, ingarbuglia le carriere accademiche senza peraltro riuscire a sottrarle ai baroni. Così, mentre da ogni parte si decanta limportanza dellinnovazione per la crescita del Paese, nei fatti chi dovrebbe produrla viene ostacolato con ogni mezzo: concorsi macchinosi, precariato a vita, stipendi da fame e, perché no, obiezione di coscienza. Storie di ordinaria contraddizione in un sistema che cola a picco. Margherita Hack dedica questo libro allanalisi delle condizioni di una ricerca che non ha più né Stato né Chiesa su cui contare. Passa al vaglio le riforme che si sono succedute sotto quattro governi, denuncia gli errori ricorrenti e le troppe incongruenze, mette in luce gli esempi positivi incontrati nel corso della sua carriera e infine propone qualche idea. Per evitare che i troppi medici al capezzale delluniversità malata finiscano per ammazzarla.