Gian Antonio Stella e Salvatore Settis

Gian Antonio Stella Condividi su Facebook

incontro aperto al pubblico L'assalto alle bellezze d'Italia e la battaglia per la legalità

martedì 28 febbraio 2012 h. 17.30
Padova

Il libro di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo Vandali Rizzoli "C'è qualcosa d'immorale nel non voler soffrire per la perdita della bellezza, per la Patria rotolante verso chi sa quale sordido inferno..." Guido Ceronetti Dal degrado di Pompei e delle altre aree archeologiche al diluvio di cemento abusivo, dal traffi co di tesori rubati alla crisi dei musei. Perché il Paese con più siti Unesco "patrimonio dell'umanità" sta distruggendo la sua unica ricchezza: l'arte, la cultura, il paesaggio? La serrata denuncia di uno scempio. E di una politica troppo concentrata su se stessa per occuparsene. Il tempio di Apollo a Selinunte ingabbiato per 11 anni dalle impalcature solo perché nessuno le smonta. La meravigliosa campagna veneta di Palladio e del Giorgione "intossicata, sconquassata, rosicchiata, castrata", come dice il poeta Andrea Zanzotto, da un caos di villette, ipermercati e capannoni. I mosaici di Pompei che si sgretolano perché l'ultimo mosaicista è in pensione da un decennio mentre il commissario compra mille bottiglie di vino "pompeiano" da 55 euro l'una e ne spende 103mila per censire 55 cani randagi. La tenuta agricola di Cavour tra le risaie vercellesi cannibalizzata dai teppisti. L'inestimabile villaggio preistorico di Nola affogato nell'acqua perché la pompa non funziona. La tracotanza di un abusivismo che, di condono in condono, è salito a 4 milioni e mezzo di alloggi nei quali vivono 11 milioni di italiani. Le uniche ricchezze che abbiamo, il paesaggio, i siti archeologici, i musei, i borghi medievali, la bellezza, sono sotto attacco. Un incubo culturale, un'angoscia economica. Eravamo i primi al mondo nel turismo: siamo precipitati per competitività al 28° posto. E il portale italia.it, costato milioni di euro, è 184.594° fra i siti web più visitati del pianeta. Una classe dirigente seria sarebbe allarmatissima. La nostra no. Anzi, la cattiva politica è tutta concentrata su se stessa. I suoi riti. Le sue risse. E si tiene stretti tutti i privilegi. Le sole auto blu costano due volte e mezzo l'intero stanziamento per i Beni culturali, dimezzato in 10 anni. E con le doppie pensioni da parlamentare e deputato regionale c'è chi prende 10 volte lo stipendio di un archeologo… _______________________________________ Il libro di Salvatore Settis Paesaggio Costituzione Cemento Einaudi «L'incubo di un'Italia sdoppiata, quella che vogliamo ancora immaginarci e quella che sta diventando nella realtà, ti assale pagina dopo pagina leggendo l'ultimo libro di Salvatore Settis. Si intitola Paesaggio Costituzione cemento e gela il sangue a chiunque ami questo nostro paese». Gian Antonio Stella, Corriere della Sera «Il libro fa capire quale profilo ormai affianchi quello del Settis studioso e docente: l'essere diventato fra i più affidabili riferimenti di quel vasto schieramento che in Italia fronteggia aggressioni e insensatezze a danno del paesaggio. E questo saggio raccoglie riflessioni culturali e civili, cifre, scenari economici, storie e una ricca documentazione di fonti legislative e amministrative che consentono a chi si batte per evitare un sopruso di avere uno strumento in più». Francesco Erbani, la Repubblica Questa cieca, suicida devastazione dello spazio in cui viviamo, la «progressiva trasformazione delle pianure e delle coste italiane in un'unica immensa periferia», non avverrebbe impunemente se vi fosse fra i cittadini «una chiara percezione del valore della risorsa e dell'irreversibilità del suo consumo». Salvatore Settis, Paesaggio Costituzione cemento *** «È oggi più che mai necessario parlare di paesaggio». Salvatore Settis si confronta con il baratro che separa i principi di difesa e tutela del territorio sanciti dalla Costituzione dalla realtà di degrado dello spazio che abitiamo. «Il degrado di cui stiamo parlando non riguarda solo la forma del paesaggio e dell'ambiente, e nemmeno solo gli inquinamenti, i veleni, le sofferenze che ne nascono e ci affliggono», è una forma di declino complessivo delle regole del vivere comune, reso possibile da indifferenza, leggi contraddittorie - aggirate con disinvoltura -, malcostume diffuso e monetizzazione di ogni valore. Un'indagine che risale alle radici etiche e giuridiche del saccheggio del Bel Paese, per reagire, preservare e fare «mente locale», contro speculazioni, colpevole apatia e conflitti tra poteri. Una necessaria manifestazione di civiltà, per evitare che il cemento soffochi anche il futuro del nostro territorio.

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