Casa editrice: Mondadori Electa
La rossumata era una delle tante merende consolatorie che la nonna mi offriva quando era di luna buona. La preparava con un uovo sbattuto con lo zucchero fino a farlo diventare una spuma gonfia e lieve e poi la colorava di un bel rosso prugna con laggiunta di mezzo bicchiere di Barbera Cascina Castlèt. (tratto da: Il Diavolo e la Rossumata) La Rossumata è una delle tante ricette protagoniste del nuovo libro di Sveva Casati Modignani, il primo libro interamente autobiografico, il primo in cui Sveva ci svela qualcosa di sé. È il 1943. Milano è sotto le bombe degli alleati, nei pressi di via Padova una bambina, un po timida, ma incredibilmente curiosa, sta iniziando il suo apprendistato alla vita. Si chiama Sveva e ha 5 anni. E questo il contesto in cui prende avvio Il Diavolo e la Rossumata, un racconto autobiografico in cui lautrice ripercorre gli anni della guerra che si svolgono tra la casa di famiglia a Milano e una cascina, tra le risaie, a Trezzano sul Naviglio. È il cibo il fil rouge che accompagna tutti i tredici episodi del libro. Una storia in cui si mescolano ricordi ed emozioni, sapori e ricette, in cui ogni avvenimento e aneddoto è sempre legato a un piatto cucinato o a un pasto condiviso. Sono anni di fame, di mercato nero e di succedanei, ma per la piccola Sveva il cibo non manca, poiché le donne di famiglia dispiegano tutta la loro creatività per portare in tavola, ogni giorno, piatti nutrienti e appetibili. Le ricette dei piatti di guerra citate allinterno della storia, e raccolte alla fine del volume, sono arricchite da fitti commenti, oltremodo personali, che le rendono un divertente e affascinate prosieguo del racconto. Le accurate descrizioni di persone, sapori e paesaggi ci restituiscono un mondo, non così lontano, di cui stiamo perdendo ogni memoria.