Casa editrice: Chiarelettere
Quasi niente è un libro di Mauro Corona e Luigi Maieron che racconta una filosofia di vita fatta di piccole e semplici cose, un tempo in cui i veri valori erano vissuti davvero. In questo libro si parla di fragilità, desiderio, pace interiore, lealtà, amore attraverso personaggi che hanno saputo lasciare un messaggio importante che può cambiare le nostre vite. "Quasi niente" ha il sapore antico delle storie narrate un tempo davanti al focolare. Storie che intrattenevano liberando sapienze semplici ed essenziali, di cui oggi si sente la mancanza. In quest'epoca frenetica dominata dai miti del successo, della vittoria a ogni costo e dell'arricchimento, Corona e Maieron portano un contributo diverso e spiazzante. Parlano di sconfitta, fragilità, desiderio, pace interiore, lealtà, radici, silenzio, senso del limite, amore, rievocando personaggi leggendari come Anna, Silvio, Menin, Tituta, Tacus, Orlandin, Cecilia, Tin, il trio Pakai e molti altri. Uomini e donne che non hanno trovato spazio nei libri di storia ma hanno saputo lasciare un messaggio illuminante, che può trasformare le nostre vite. "Quasi niente" nasce dall'incontro tra due grandi amici che, in una conversazione appassionata e godibilissima, alternano delicatamente storie, aneddoti, riflessioni e citazioni regalandoci un piccolo e prezioso gioiello. Una filosofia minima e pratica che al linguaggio gridato preferisce l'arte di sussurrare, in cui l'etica del fare ha sempre la meglio sull'estetica dell'apparire. Una filosofia che proviene da un passato rievocato senza nostalgie. Un tempo in cui i valori erano vissuti concretamente non per moralismo ma perché aiutavano a stare meglio. È l'ultima traccia di un mondo ben diverso da quello in cui viviamo oggi. Un mondo duro, feroce, ma che ha ancora molto da insegnarci. Te lo giuro sul cielo Leggendo queste pagine si cammina sulla cenere dei ricordi, sollevando la polvere di un mondo antico, ormai sepolto per sempre Leggeri battiti di cuori dimenticati che, con un po di attenzione, si possono ancora ascoltare Maieron lo ha fatto. In musica e prosa, anzi, una prosa musicale. Con lealtà e dolcezza, dentro epifanie di dolori e speranze che aiutano un po tutti noi. Onore al merito, caro compare. Mauro Corona Il primo amore di Cecilia è una fisarmonica dal mantice di cartone. Grinta, passione e irresistibile comicità, lei è un fiume in piena che prende a morsi la vita. Te lo giuro sul cielo racconta lesilarante e incontenibile epopea di un piccolo mondo antico che ha lasciato tracce indimenticabili. Che ha piantato radici profonde. Luigi Maieron compone la sua narrazione e i suoi ricordi come in un romanzo, ci porta indietro nel tempo, tra le montagne di Carnia, in Friuli, in un paese minuscolo il cui nome significa circondato dai venti. Istinto e magia, carisma e imprevedibilità hanno trovato casa per molto tempo a Cercivento, con Augusta, Pio, Genesio, la comare Teresine, Nodâl, Anna, Nêl, una galleria di personaggi singolari e irresistibili che lautore immortala con immagini precise e toccanti, senza mai tradire il dialetto, lingua che mostra la vita tralasciando fronzoli e mediazioni. Un omaggio a una terra, la Carnia, che sembra uninvenzione letteraria. Una presenza viva in ogni pagina. Una storia che consegna un messaggio senza pretendere di dare lezioni. Semplicemente raccontando un modo di vivere e di stare al mondo che oggi sembra non essere più possibile. Un modo non sempre giusto, ma autentico, semplice e schietto. Vero. AUTORI Mauro Corona è nato a Erto (Pordenone) nel 1950. È autore di Il volo della martora, Le voci del bosco, Finché il cuculo canta, Nel legno e nella pietra, Aspro e dolce, L'ombra del bastone, Vajont: quelli del dopo, I fantasmi di pietra, Cani, camosci, cuculi (e un corvo), Storia di Neve, Il canto delle manére, La fine del mondo storto (premio Bancarella 2011), La ballata della donna ertana, Come sasso nella corrente, Venti racconti allegri e uno triste, Guida poco che devi bere: manuale a uso dei giovani per imparare a bere, La voce degli uomini freddi (finalista premio Campiello 2014), Una lacrima color turchese, I misteri della montagna, Favola in bianco e nero, La via del sole e delle raccolte di fi abe Storie del bosco antico e Torneranno le quattro stagioni, editi da Mondadori. Ha pubblicato anche La casa dei sette ponti (Feltrinelli 2012) e Confessioni ultime (Chiarelettere 2013). Luigi Maieron è nato a Cercivento (Udine) nel 1954. Dal nonno e dalla madre ha ereditato la passione per la musica, iniziando a suonare fin da bambino nella sua Carnia. Ha vinto tre edizioni del Festival del canto friulano (1993, 1995, 2012) e il premio Friùl (1997). Ha avviato una collaborazione artistica con Mauro Corona e Toni Capuozzo con lo spettacolo Tre uomini di parola. Nel 2002 ha pubblicato l'album Si Vîf, prodotto da Massimo Bubola, ottenendo un ottimo successo di critica e collocandosi al secondo posto al premio Tenco. Il suo album più recente s'intitola Vino, tabacco e cielo (2011). Su "la Repubblica" Gianni Mura ha definito Maieron "un albero che ha il dono della parola".